DISCORSO DI S.S IL DALAI LAMA IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INSURREZIONE DI LHASA

Dharamsala, 10 marzo 2009
Oggi ricorre il cinquantesimo anniversario della rivolta pacifica del popolo tibetano contro la repressione comunista cinese in Tibet. Dal marzo dello scorso anno, su tutto il territorio sono scoppiate diffuse proteste pacifiche, cui hanno partecipato per la maggior parte giovani nati e cresciuti dopo il 1959, che non hanno visto né vissuto un Tibet libero. Tuttavia, il fatto che siano guidati dalla ferma convinzione di servire la causa di questo paese, trasmessa di generazione in generazione, è motivo di grande orgoglio e sarà fonte di ispirazione per coloro che, nella comunità internazionale, sono fortemente interessati alla questione. Rendiamo omaggio e offriamo le nostre preghiere per tutti i morti e per tutte le persone che sono state torturate e hanno subito tremende atrocità, anche durante la crisi dello scorso anno, per la causa del Tibet, da quando è cominciata la lotta.

PROTESTE IN TIBET, 110 MONACI ARRESTATI

Due giornalisti italiani, dell’Ansa e di Sky Tg24, sono stati fermati dalla polizia per tre ore (http://www.pupia.tv/mondo/notizie/0003028.html)
PECHINO, 9 marzo 2009. Più di 100 monaci del monastero tibetano di An Tuo, nella provincia cinese di Qinghai, sono stati arrestati dopo una manifestazione tenuta in occasione del Capodanno tibetano, celebrato il 25 febbraio.
La notizia è stata riferita da alcuni monaci a due giornalisti italiani, corrispondenti di Ansa e Sky Tg24. I due reporter subito dopo sono stati fermati dalla polizia per tre ore e poi rilasciati. Gli arresti sono stati 109 sui circa 300 monaci che vivono abitualmente nel monastero. I monaci di An Tuo hanno spiegato che domani, cinquantesimo anniversario della rivolta tibetana conclusa con la fuga in India del Dalai Lama, potrebbero verificarsi altre manifestazioni.

ECCEZIONALI MISURE DI SICUREZZA IN TUTTO IL TIBET. NUOVE PROTESTE E ARRESTI

soldati_a_xiaheDharamsala, 8 marzo 2009. Alla vigilia del 50° anniversario dell’insurrezione tibetana del 1959, le autorità cinesi hanno rafforzato, in tutto il Tibet, i controlli e le misure di sicurezza. Per evitare il ripetersi delle manifestazioni che, lo scorso anno, hanno infiammato l’intero paese, il governo di Pechino ha fatto affluire nuove truppe sia nella regione autonoma sia nelle circostanti aree abitate da popolazioni di etnia tibetana.

PREMIER TIBETANO IN ESILIO: CRESCE LA TENSIONE IN TIBET, IL DALAI LAMA E’ PREOCCUPATO

soldati-a-lhasaDharamsala, 3 marzo 2009 (AsiaNews). Il premier del governo tibetano in esilio Samdhong Rinpoche denuncia ad AsiaNews che la tensione in Tibet è alta per le continue provocazioni delle autorità cinesi. “Il Dalai Lama è molto preoccupato… Noi abbiamo più volte chiesto alla popolazione del Tibet di non fare proteste, per le quali la Cina potrebbe compiere uccisioni o arresti arbitrari”. Ma dal Tibet giungono notizie sempre più gravi.