CONTINUANO LE PROTESTE A NYACHUKA

pagina15 dicembre 2009. Altri tibetani stanno confluendo a Nyachuka camminando attraverso le colline per evitare i posti di blocco stradali. Quanti siedono in protesta chiedendo la scarcerazione di Tenzin Delek Rinpoche rifiutano di andarsene, anche se le forze di sicurezza, che in gran numero li circondano, hanno minacciato la folla di possibili, violente ritorsioni. 
Le notizie sono scarse. A Kardze la polizia ha rimosso molti telefoni pubblici per impedire alla gente di riferire all’esterno quanto sta succedendo. Comunicati non confermati parlano di centinaia di arresti e feriti. Molti dimostranti attuano lo sciopero della fame e in alcune città è in vigore il coprifuoco.

ONG Tibetana a Copenhagen

9 dicembre 2009. Il governo cinese “vuole usare le preoccupazioni del mondo riguardo l’ambiente per giustificare la colonizzazione del Tibet e l’allontanamento forzato di un enorme numero di pastori nomadi dalla zona in cui vivono da secoli”. È l’accusa lanciata oggi dall’organizzazione non governativa Free Tibet, presente alla Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici in corso … Leggi ancora

CENTINAIA DI TIBETANI CHIEDONO LA LIBERAZIONE DI TENZIN DELEK RINPOCHE. PIÙ DI 100 GLI ARRESTATI

Tenzin_Delek_29 dicembre 2009. Dal 5 dicembre oltre cinquecento tibetani manifestano contro l’occupazione cinese e chiedono la revisione del processo di Tenzin Delek Rinpoche, il monaco condannato al carcere a vita nel 2005 sotto l’accusa di aver fatto esplodere una bomba a Chengdu. La protesta è partita dal villaggio di Orthok, Contea di Nyagchuka – provincia del Sichuan.

TIBET: MONACA TIBETANA ARRESTATA PER PROTESTE MUORE IN OSPEDALE

YankyiDharamsala, 7 dicembre 2009. Yakyi Dolma, trentatré anni, una monaca tibetana arrestata il 24 marzo 2009 dopo aver inscenato una manifestazione di protesta nella piazza del mercato di Kardze, assieme a una consorella, la monaca Sonam Yangchen, è morta nell’ospedale di Chengdu. Lanciando in aria dei volantini in cui chiedeva l’indipendenza del proprio paese, Yakyi e Sonam gridavano: “Via la Cina dal Tibet – Vogliamo il ritorno del Dalai Lama – Basta con le persecuzioni religiose”.

TIBET: IL TERZO POLO.

tibet_third_pole
L’ECOSISTEMA TIBETANO ALLA CONFERENZA SUL CLIMA DI COPENHAGEN 
Copenhagen, 7 – 18 dicembre 2009. Sull’altopiano tibetano, chiamato dagli scienziati “Il Terzo Polo della Terra” per gli innumerevoli corsi d’acqua che scaturiscono dai suoi ghiacciai, è in atto un rapido e impressionante mutamento climatico che mette a rischio non solo le fonti di sussistenza dei nomadi e degli abitanti dei villaggi ma la stessa sicurezza di oltre un miliardo di persone che vivono nell’area del sud est asiatico.