RICORRENZE: 4 GIUGNO 1989, PIAZZA TIENANMEN

Vent’anni fa un momento storico dei tempi moderni, il simbolo della sfida al regime
tienanmen(www.progressonline.it) “Abbasso la rivoluzione, viva la democrazia, viva la Cina”.  Erano le voci potenti e quasi festanti degli studenti cinesi a urlare al cielo di Pechino la voglia di libertà e l’auspicio del riconoscimento legittimo di diritti di base come quello di poter parlare. Le bandiere rosse sventolavano di fianco alle tende in piazza Tien ‘An ‘Men, non solo a simbolo di nazionalità ed appartenenza, ma anche a secolare vessillo di buona speranza. Tien ‘An ‘Men centro del mondo. E al centro del centro del mondo un mucchio di materiale di fortuna era andato magicamente ad assumere le forme di una prosperosa e afrodisiaca statua della libertà (qualcuno si lamentò della troppa abbondanza dei suoi seni).

PECHINO COMMEMORA TIANANMEN CON ARRESTI, SITI INTERNET OSCURATI, CONTROLLI SU TURISTI

tienanmen_3.6.09Pechino, 3 giugno 2009 (AsiaNews/Agenzie). La polizia cinese “commemora” a suo modo il massacro di Piazza Tiananmen: stretto controllo intorno alla piazza, dissidenti arrestati, siti internet oscurati. Intanto il Senato Usa propone di chiedere alle Nazioni Unite un’indagine sui fatti del 4 giugno 1989.
Da ieri la polizia, in uniforme e in borghese, presidia l’intero centro di Pechino, per impedire qualsiasi commemorazione del massacro in cui hanno perso la vita migliaia di dimostranti per la democrazia. Oggi è stato chiuso per 3 giorni “per riparazioni” il mausoleo di Mao Zedong, abituale meta dei turisti.

SOLIDARIETÀ DEI TIBETANI PER LE VITTIME DI PIAZZA TENANMEN

manifestante_a_h.k.jpgDharamsala, 2 giugno 2009 (AsiaNews). Solidarietà dei tibetani verso il movimento democratico cinese del 1989 e sostegno per le sue richieste di libertà, democrazia e rispetto dei diritti umani. Domani 3 giugno il Tibetan People’s Uprising Movement (Tpum) commemorerà i 20 anni dal massacro di piazza Tiananmen, quando l’esercito uccise migliaia di dimostranti pacifici, con varie iniziative. Ci sarà una raccolta di firme durante il giorno e una veglia a lume di candela la notte (nella foto, una manifestante a Hong Kong: sulla mascherina la data della strage).

CENTINAIA DI TIBETANI DIFENDONO IL MONTE SACRO SER NGOL LO

Pechino, 28 maggio 2009 (AsiaNews/Agenzie). Centinaia di tibetani si confrontano da giorni con la polizia a Ser Ngol Lo, nel sottodistretto di Tsangshul del villaggio Lhara (contea di Markham, prefettura di Chamdo), per impedire gli scavi minerari di una  montagna che  per  loro è sacra.
Ser Ngol Lo significa in tibetano “Anno d’oro e d’argento”, qui si svolgono riti propiziatori contro la siccità. Ma le autorità cinesi ritengono esserci ricche miniere d’oro e altri metalli e la ditta Zhongkai Co. è stata autorizzata a fare scavi.