“QUESTO NON È UN PIATTO” APPRODA A NEW YORK

IMG_369513 dicembre 2010. “Questo non e’ un piatto. Il vostro patrimonio. La vostra lingua. La vostra cultura.” approda nella grande mela. Il progetto educativo “Questo non e’ un piatto” ha iniziato il suo giro del mondo. E nel migliore dei modi. In occasione della giornata mondiale per i Diritti Umani, presso la Tibet House di New York, e’ stato presentato il libro sull’iniziativa, prodotto ed editato dalla casa di produzione londinese Moving Universe, in collaborazione con l’Associazione Italia Tibet.

Il progetto “made in Italy” che si propone di preservare il patrimonio linguistico e culturale delle comunità di tutto il globo, approda nella grande mela, e si fa portavoce di diritti umani e responsabilità universale. Il libro descrive la mostra dell’arte della ceramica, che vede coinvolta la città di Nove (Vicenza), dove svariati artisti hanno realizzato 35 piatti decorati a mano. Su ognuno di questi non cibi ma parole. Parole che richiamano la memoria collettiva, racchiuse in una poesia, la stessa su ogni piatto, solo in 35 lingue differenti. La mostra, insieme al libro, viaggerà per il mondo, promuovendo integrazione e pace e darà la possibilità alle persone di ogni origine culturale di ‘toccare con mano’ quanto emozionante possa essere il proprio patrimonio linguistico vissuto attraverso la poesia e l’arte. Un assaggio e’ stato possibile averlo ieri sera, dove in una sala gremita di attenti ospiti, si sono alternati momenti di grande spessore, tra musica, letture, installazioni video (presente anche Alessia Travaglini, giovane regista riminese, con il suo cortometraggio in “stop motion” realizzato a supporto del progetto) ed anche un gustoso buffet a base di cibo tibetano, il tutto per una serata decisamente di grandi emozioni.

questo-non-e-piatto-miniA condurre l’intera presentazione Sacha Mullins, Direttrice della Moving Universe Productions, mente ed anima del progetto e il Presidente dell’Associazione Italia-Tibet Claudio Cardelli, che si e’ diviso tra parole e musica, suonando con i due figli, Riccardo e Francesco, assieme ai quali ha musicato la poesia “La mia lingua e’ la mia nazione”, protagonista al centro dei 35 piatti. La stessa poesia e’ stata poi letta in lingua inglese dal figlio di Sacha, Tad, ed in lingua tibetana da Lobsang Nyandak, rappresentante e porta voce in America del Dalai Lama, presente alla serata insieme ad alcuni esponenti della comunità tibetana newyorkese tra cui anche quattro adorabili bambini.

Oltre alla lettura il Signor Nyandak, che si e’ dichiarato profondamente vicino al progetto “Questo non e’ un piatto”, e’ intervenuto con un toccante discorso, sulla difficile situazione che il suo paese sta vivendo, sottolineando l’importanza della preservazione e del rispetto nei confronti della cultura di ogni comunità, e quanto prevaricazioni ed obblighi da parte di paesi più ‘potenti’ siano distruttivi per lo sviluppo e la crescita umanitaria delle comunità minori.

Una serata intensa ed un’occasione di rivolgere un pensiero a realtà apparentemente lontane. L’inizio di un viaggio. Un viaggio attraverso differenti lingue, differenti culture ed un unico patrimonio. 

Vedi e scarica le fotografie al sito:

 

http://www.movinguniverse.org/