SOLIDARIETÀ DEI TIBETANI PER LE VITTIME DI PIAZZA TENANMEN

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Dharamsala, 2 giugno 2009 (AsiaNews). Solidarietà dei tibetani verso il movimento democratico cinese del 1989 e sostegno per le sue richieste di libertà, democrazia e rispetto dei diritti umani. Domani 3 giugno il Tibetan People’s Uprising Movement (Tpum) commemorerà i 20 anni dal massacro di piazza Tiananmen, quando l’esercito uccise migliaia di dimostranti pacifici, con varie iniziative. Ci sarà una raccolta di firme durante il giorno e una veglia a lume di candela la notte (nella foto, una manifestante a Hong Kong: sulla mascherina la data della strage). Per il 4 giugno il gruppo chiede a tutti i tibetani nel mondo di indossare vestiti bianchi, in segno di lutto per le vittime di Tiananmen, come chiesto da Wan Dan, leader delle proteste del 1989.Il Tpum esprime particolare solidarietà perché sente la repressione del 1989 simile a quella attuata in Tibet nel marzo 2008, quando l’esercito cinese ha sparato sui dimostranti. Da allora i gruppi pro-diritti denunciano che in Tibet ci sono stati oltre 200 morti, migliaia di arresti, processi iniqui con condanne anche alla pena di morte e all’ergastolo. I tibetani Lobsang Gyaltsen e Loyak sono stati condannati a morte e la pena può essere eseguita qualsiasi giorno.Il gruppo ricorda che la protesta dei tibetani continua e che, da settimane circa, 500 tibetani hanno bloccato le strade che portano alla montagna sacra Ser Ngul Lo, contea di Markham prefettura di Chamdo, per impedire scavi minerari disposti dalle autorità cinesi. La zona è ora presidiata da oltre 300 soldati e le autorità hanno dichiarato che è illegale dare informazioni sulla vicenda.

Il Tpum chiede a Pechino di rilasciare tutti i detenuti politici di piazza Tiananmen e quelli tibetani del 2008 e riafferma la volontà di lavorare insieme al popolo cinese per sostenere la democrazia e i diritti umani.