Presentato a Milano il film: “Dalai Lama, la saggezza della felicità”

26 maggio 2025.

Ieri sera a Milano anteprima italiana del film “La saggezza della felicità” (Wisdom of Happiness), un ritratto del 14° Dalai Lama realizzato in occasione del suo novantesimo compleanno

 

La proiezione, nell’affollata sala del cinema Anteo, ha chiuso la celebrazione del Vesak, la festività buddhista che ricorda la nascita, l’illuminazione e il parinirvana del Buddha storico, un evento che l’Unione Buddhista Italiana ha organizzato, nell’arco di tre giornate fitte di eventi e di ospiti, alla Fabbrica del Vapore.

Nel film il leader spirituale tibetano si rivolge direttamente al pubblico, ai “fratelli e sorelle di questo piccolo pianeta” condividendo la sua saggezza sulla ricerca della felicità nel mondo contemporaneo, felicità e pace interiore che a partire da un’esigenza personale abbraccia ogni persona in un rapporto di sincera e totale compassione. Il Dalai Lama ricorda che “in questa terra, in questa unica vita” ogni essere umano ha la responsabilità di impegnarsi per la pace, per il rispetto dell’ambiente e per il superamento delle divergenze tra le fedi religiose

La pellicola combina immagini personali del Dalai Lama, filmati d’archivio storici e scene attuali delle sfide globali che l’umanità si trova ad affrontare ai nostri giorni raccolte, nell’arco di cinque anni, da Barbara Miller e Philip Delaquis, presenti in sala assieme a Richard Gere produttore esecutivo della pellicola e da anni impegnato a favore della causa tibetana. Assieme a lui Jetsun Pema, Amala, la Madre del Tibet, sorella del Dalai Lama e già presidente dei Tibetan Children Villages. Al termine della proiezione, in dialogo con Piero Verni, Richard Gere ha affermato che in questo momento dobbiamo essere coraggiosi “perché il mondo vive un momento oscuro e dobbiamo alzarci, agire con amore, compassione e chiarezza e dire un secco no, io non voglio accettare il mondo così come è. Non mi sacrificherò a questa violenza”. Dopo aver chiesto un applauso per Gaza e avere affermato che in questo momento l’America, il suo paese, ha un leader “con un basso livello di intelligenza emotiva”, Richard Gere ha così concluso: “E’ quindi importante creare una cultura dove ci troviamo onesti, una società che rifletta amore e compassione perché non siamo isole ma siamo tutti interconnessi”.

Fonti: visionario.movie – artribune.com