Al VIA TRA LE POLEMICHE LA FIERA DEL LIBRO DI FRANCOFORTE: LA CINA OSPITE D’ONORE

Berlino, 14 ottobre 2009. Al via in Germania l’evento dell’anno per case editrici e lettori in cerca di novità editoriali: la Fiera del Libro di Francoforte. Un appuntamento che non appassiona solo gli esperti del settore, ma è accompagnato da un ampio e profondo dibattito mondiale su temi cruciali, come la libertà di pensiero e il ruolo sociale e politico della letteratura. Ad accendere il dibattito – e le polemiche – è stato l’ospite d’onore di quest’anno: la Cina. La cultura e la letteratura cinese saranno presentate per la durata della fiera da circa 2000 autori, giornalisti e editori in più di 500 manifestazioni. Questi numeri sfarzosi nascondono, tuttavia, l’esclusione di una parte fondamentale della cultura cinese, quella critica nei confronti del regime.
Diversi tra gli scrittori cinesi più importanti, infatti, non potranno prendere parte alla manifestazione. Alcuni si trovano in prigione, come Hu Jia, arrestato nel 2008 per i suoi articoli sulla libertà di pensiero. Altri, come la scrittrice e poetessa tibetana Tsering Woeser, famosa per i suoi racconti in lingua cinese sulla situazione in Tibet, sono sotto stretta sorveglianza. Ad altri ancora, tra cui allo scrittore e musicista Liao Yiwu è stato impedito dalla polizia cinese di lasciare il paese, nonostante un invito ufficiale alla fiera.Mentre le organizzazioni umanitarie internazionali criticano duramente la scelta della Cina come ospite d’onore della fiera, denunciando rischi di censura e di ferimento dei diritti umani per l’esclusione dalla manifestazione di scrittori non amati dal regime, gli organizzatori della fiera difendono la decisione in nome dell’importanza della cultura cinese nel panorama mondiale. Il dibattito è aperto.

di Agnese Papadia