CINA: ATTIVISTA CIECO RILASCIATO DENUNCIA TORTURE

10 settembre 2010. Il dissidente cieco cinese Chen Guangcheng è stato rilasciato oggi dopo oltre quattro anni di prigione ma immediatamente rinchiuso nella sua abitazione insieme alla moglie e ad altri parenti. Lo hanno affermato attivisti democratici che sono riusciti a mettersi in contatto con alcuni membri della sua famiglia.

In brevi dichiarazioni raccolte da Radio Free Asia (Rfa) poco dopo che era uscito dalla prigione, il dissidente ha denunciato di essere stato torturato “molto, soprattutto nel 2007″, cioè nel primo periodo di detenzione. Chen Guangcheng è stato proposto quest’anno per il Nobel per la Pace da un gruppo di deputati del Congresso Usa.

A BYLAKUPPE MEETING DEI GRUPPI INDIPENDENTISTI

Shingtza6 settembre 2010. Dopo l’assemblea generale tibetana indetta a Bylakuppe dal 26 al 30 agosto, si sono riuniti il 2 settembre, nella medesima località del sud India, i tibetani aderenti a Rangzen, il movimento indipendentista. Il meeting è stato indetto dal lama reincarnato Shingza Rinpoche (nella foto), del monastero di Sera.

 

Tra i partecipanti figuravano cinque membri del Parlamento in esilio e numerosi esponenti di Organizzazioni non Governative tibetane quali Lobsang Yeshi, Dhondup Lhadhar, Lukar Jam, Tenzin Choedon, Ngawang Woebar and Chime Youngdrung. Nel suo discorso introduttivo, Shongza Rinpoche ha dichiarato: “È di grande importanza unire le nostre menti, risorse e conoscenze per dare vita a un’unica forza che si batta per l’indipendenza. Questo dialogo interno deve proseguire e presto, se il dialogo tra Dharamsala e Pechino non produrrà risultati concreti, saremo in grado di proporre una via alternativa”.

RIUNITA A BYLAKUPPE LA 1° ASSEMBLEA GENERALE TIBETANA

tibetan_general_meetingBylakuppe, 1 settembre 2010. Trecento tibetani provenienti da tutto il mondo hanno partecipato alla riunione della prima Assemblea Generale Tibetana (nella foto) indetta a Bylakuppe, il maggiore insediamento di profughi in India nello stato del Karnataka, dal 26 al 30 agosto. L’agenda del meeting, organizzato dal Parlamento Tibetano in esilio, prevedeva la discussione di un’ampia gamma di argomenti tra i quali la riforma della linea politica del Governo Tibetano, la salvaguardia della democrazia, la promozione dell’istruzione e della cultura, soprattutto tra le nuove generazioni, il sostentamento economico degli insediamenti e lo status dei tibetani residenti all’estero.