UNA DELEGAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIA-TIBET IN VISITA ALLE COMUNITÀ TIBETANE DI DHARAMSALA E DHERADUN

GLI STUDENTI UIGURI SOLIDALI CON I TIBETANI
“Il governo locale controlla i siti dell’Università e censura le informazioni” – ha dichiarato uno studente uiguro – “ma siamo venuti a conoscenza delle proteste degli studenti tibetani nel Qinghai e a Pechino”. Ha aggiunto che gli studenti uiguri dell’Università delle Minoranze di Pechino e persino gli studenti Kazaki sono solidali con i tibetani ma non possono unirsi alle dimostrazioni degli studenti tibetani a causa delle severe misure di controllo esercitate dalle autorità sui corsi frequentati dagli alunni provenienti dallo Xinjiang.
DILAGA LA PROTESTA DEGLI STUDENTI TIBETANI
Dharamsala, 25 ottobre 2010. Continuano le proteste degli studenti tibetani contro la decisione delle autorità cinesi di abolire l’uso della lingua tibetana nei testi scolastici. Le manifestazioni, iniziate a Rebkong, nel Qinghai (la regione tibetana dell’Amdo) il 19 ottobre, si sono estese nei giorni successivi in numerose località del Tibet orientale, interessando le contee di Chentsa, Khrigha, Golok e Chabcha dove, secondo quanto riportato dall’emittente Voice of Tibet, sabato 23 ottobre una ventina di studenti sono stati fermati dopo essere stati circondati dalle forze di polizia.
TIBET: PROTESTA DEGLI STUDENTI CONTRO L’ABOLIZIONE DEL TIBETANO NELLE SCUOLE

CAMPAGNA MEDIATICA CINESE CONTRO L’ASSEGNAZIONE DEL NOBEL A LIU XIAOBO
18 ottobre 2010. Gli organi di stampa ufficiali cinesi, finora pressoché silenti circa l’assegnazione del Nobel per la Pace a Liu Xiaobo (nella foto un poliziotto davanti alla sua abitazione), hanno dato inizio a una campagna di severa critica della decisione del Comitato Norvegese. Ad eccezione di alcuni brevi articoli in cui erano citate le dichiarazioni del Ministro degli Esteri, i commenti dei media cinesi sulla decisione di Oslo erano infatti apparsi solo sulle edizioni in lingua inglese della stampa e quindi perlopiù riservati ai lettori stranieri.