PRESSIONI DI PECHINO SU OSLO: NIENTE NOBEL PER LIU XIAOBO

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Oslo, 28 settembre 2010. (AsiaNews) – La Cina torna ai vecchi metodi, e per evitare di vedere il premio Nobel per la Pace assegnato a un dissidente cinese, mette in campo minacce e pressioni. Il direttore dell’Istituto norvegese per il Premio Nobel, Geir Lundestad, ha reso noto, infatti, che il governo cinese lo ha ammonito contro l’assegnazione del Nobel per la Pace al dissidente Liu Xiaobo (nella foto). Una decisione del genere “avrebbe ripercussioni negative sui rapporti tra la Repubblica popolare e la Norvegia”.

È stato l’ex presidente ceco Vaclav Havel a proporre il riconoscimento a Liu Xiaobo, attivista per i diritti umani attualmente in carcere dopo la pubblicazione di Charta 08. Havel, presidente cecoslovacco (poi ceco) dal 1989 al 2003, è uno degli autori di Charta ‘77. Il documento, pubblicato esattamente 33 anni fa, chiedeva al regime sovietico al potere nel Paese europeo di rispettare i diritti umani della popolazione. Liu è uno degli estensori di Charta 08, che si ispira proprio a Charta ’77 e domanda democrazia e rispetto per i diritti umani come presupposto per un vero sviluppo integrale della Cina.

Per il suo impegno nella stesura e nella pubblicazione del testo, Liu è stato condannato lo scorso 25 dicembre ad undici anni di prigione per “sovversione contro il potere dello Stato” (vedi nel sito alla sezione News, 25 dicembre 2009). Lundestad rivela che il monito gli è stato trasmesso la scorsa estate dal vice-ministro degli esteri cinese Fu Ying durante una visita a Oslo: “Mi ha detto chiaramente che una tale scelta sarebbe considerata come un gesto ostile”, ha dichiarato all’agenzia norvegese Ntb.

Il Comitato norvegese per il Nobel annuncerà il nome del vincitore del Premio per la pace 2010 il prossimo 8 ottobre a Oslo, dopo l’assegnazione degli altri Nobel che avverrà invece a Stoccolma. In ogni caso, la linea ufficiale del governo di Pechino è leggermente diversa da quanto ha rivelato Lundestad; Jiang Yu, portavoce del ministro degli Esteri cinese, ha dichiarato, infatti, che “la Cina non vuole fare pressioni, ma Liu è stato condannato per aver violato la legge”.

Jiang ha poi sottolineato che la Cina ha ottime relazioni con la Norvegia e che “è normale avere divergenze sui diritti umani”. Ma le pressioni diplomatiche potrebbero avere ripercussioni sul campo economico: Pechino e Oslo stanno infatti per firmare un accordo commerciale considerato il primo esperimento di cooperazione fra il mondo cinese e quello dell’Unione europea.

Fonte: AsiaNews