PECHINO: LA SCELTA DEL PROSSIMO DALAI LAMA DOVRÀ ESSERE APPROVATA DAL GOVERNO

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Pechino, 8 marzo 2010. Qiangba Puncog, ex governatore della Regione Autonoma Tibetana e delegato all’Assemblea Nazionale del Popolo ha dichiarato che la decisione finale sulla scelta del prossimo Dalai Lama spetterà a Pechino. “La scelta della reincarnazione dovrà rispettare i requisiti richiesti dalla tradizione: rituali religiosi, convenzioni storiche e l’estrazione del nominativo dall’urna dorata” – ha affermato – “ma soprattutto dovrà avere l’approvazione del governo centrale altrimenti il riconoscimento sarà illegittimo e non valido”.
Più generiche le affermazioni di Padma Choling, presidente della Regione Autonoma Tibetana. “Al momento è inutile discutere la questione della reincarnazione” – ha detto ai giornalisti, a Pechino, in occasione dell’annuale riunione dell’Assemblea Nazionale del Popolo – “Il Dalai Lama è ancora in vita, ne riparleremo alla sua scomparsa”.Interrogato dai giornalisti sulla sorte di Gedhun Choekyi Nyima, l’XI Panchen Lama riconosciuto dal Dalai Lama e scomparso dal 1985, Padma Choling ha risposto che il ragazzo, oggi ventenne, “vive felicemente con la sua famiglia in Tibet” e che i suoi fratelli studiano all’università o svolgono regolarmente il proprio lavoro. “Gedhun e la sua famiglia non vogliono essere disturbati e vogliono vivere una vita normale”.
Padma Choling ha inoltre dichiarato che il Panchen Lama nominato da Pechino vive nel suo monastero a Shigatse e “gode del sostegno della gente di tutte le etnie”.
Dopo aver ribadito il diritto del governo cinese ad eleggere e riconoscere gli alti lama tibetani, ha definito non valido il processo di riconoscimento di Gedhun Choekyi Nyima e ha affermato che lo stesso Gedhun è una vittima di questa scelta sbagliata.Se Pechino nominerà unilateralmente il prossimo Dalai Lama, i tibetani temono il verificarsi di nuovi gravi incidenti sia nella Regione Autonoma sia nelle province storicamente appartenenti al Tibet, quali il Qinghai, il Gansu e il Sichuan.
“Riteniamo che la Cina cercherà di nominare il proprio Dalai Lama, così come è avvenuto alla morte del X Panchen Lama” – ha dichiarato Jigme, un monaco della regione tibetana di Togren, nella provincia nord occidentale del Qinghai. “Se ciò avvenisse, noi protesteremo: la gente non sarebbe contenta perché la scelta della reincarnazione è una questione religiosa, non politica”.

Il Dalai Lama ha più volte affrontato il tema della sua successione affermando che la sua reincarnazione potrebbe nascere fuori dal Tibet o potrebbe addirittura essere una donna. Ha inoltre ventilato l’elezione diretta del suo successore e la possibilità di lasciare ai tibetani, attraverso un referendum, la libertà di decidere sulla prosecuzione del lignaggio.

Fonti: AFP – Reuters – AP