NEPAL: RAFFORZATA LA POLIZIA DI FRONTIERA CON IL TIBET. ARRESTATI QUATTRO TIBETANI

Dharamsala, 22 febbraio 2010. Quattro tibetani, di cui tre donne, sono stati arrestati nel distretto nepalese di Dolakha, a 90 chilometri a nord est di Kathmandu, mentre cercavano di fuggire dal Tibet. Ne ha dato notizia sabato 20 febbraio l’organo di informazione Nepalnews on line che, citando fonti di polizia, ha reso noto che nessuno dei fuggitivi era in possesso di regolari documenti di viaggio e che potrebbero essere rimandati in Tibet. Sembra che, assieme ai tibetani, sia stato fermato anche un cittadino nepalese sospettato di averli aiutati a varcare la frontiera. Non si conoscono i nomi degli arrestati. Il comandante del reparto di polizia armata di frontiera nepalese (APF) di Chandika ha dichiarato che il contingente dislocato a Lomanthang, nel Mustang, è stato rafforzato di diciannove unità, per un totale di quarantasei militari operativi in loco. La formazione della forza speciale di sicurezza di confine risale all’inizio dell’ottobre 2009 quando, dietro esplicita richiesta di Pechino, il governo nepalese decise un capillare controllo delle sue frontiere per prevenire qualsiasi attività anti cinese da parte dei dissidenti tibetani e per evitare l’arrivo di profughi dal Tibet. Le aree più sensibili furono individuate al confine tra Mustang e Tibet e nella zona del santuario induista di Muktinath.Si calcola che negli ultimi sei mesi siano stati arrestati più di trenta tibetani diretti a Dharamsala. In passato, ogni anno varcavano il confine nepalese almeno 2.500/3.000 tibetani ma questo numero è drasticamente calato in seguito al rafforzamento delle misure di sicurezza adottate dal governo di Kathmandu, sollecitato dalle pressioni della Cina e deciso a mantenere rapporti amichevoli con Pechino.

 

Fonte: Phayul