TIBET: PROSEGUONO LE PROTESTE. PECHINO RESPINGE LE ACCUSE DI VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI

Dharamsala, 20 giugno 2011. Il 17 giugno le autorità cinesi hanno arrestato due monaci del monastero di Khangmar, a Kardze (Tibet orientale). Come riferisce Tibet Net, i due religiosi, Rinchen Gyatso e Lama Tsering, percorrevano le strade della città gridando slogan inneggianti alla lunga vita del Dalai Lama, all’indipendenza del Tibet. Chiedevano inoltre che fosse invitato a visitare il Tibet il nuovo Kalon Tripa, Lobsang Sangay, e che fosse garantito il rispetto dei diritti umani.

TIBET: DEMOLITA LA CASA DEL 13° DALAI LAMA. DAL 1° LUGLIO IL PAESE CHIUSO AI TURISTI E AI TIBETANI DELLE PROVINCE

casa_13_D.LDharamsala, 16 giugno 2011. Nonostante gli appelli affinché fosse risparmiata in quanto luogo di interesse storico, le autorità cinesi hanno raso al suolo la centenaria abitazione del 13° Dalai Lama. La casa del predecessore dell’attuale reincarnazione era ubicata nella zona sud della capitale tibetana, nelle vicinanze del fiume Kyichu, un’area sotto il controllo del Centro Militare di Lhasa.

NUOVI ARRESTI E PROTESTE IN TIBET

protesta_Kham_2010Dharamsala, 12 giugno 2011. Il 10 giugno, verso mezzogiorno, un monaco appartenente al monastero Tsetsang di Kardze è stato arrestato da un gruppo di funzionari dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza dopo una pacifica protesta nella strada principale della città. Tutto si è consumato nel giro di un paio di minuti durante i quali il monaco ha gridato “Lunga vita al Dalai Lama” e ha chiesto la liberazione di alcuni prigionieri politici.

IL KALON TRIPA RISPONDE ALLE CRITICHE SULLA QUESTIONE DEL CAMBIO DELLA DENOMINAZIONE “GOVERNO TIBETANO IN ESILIO”

Dharamsala, 10 giugno 2011. Nel corso della prima sessione del 15° Parlamento, il Primo Ministro uscente, prof. Samdhong Rinpoche, ha respinto le critiche e i dubbi sollevati da molti esuli e gruppi tibetani circa il recente cambio del nome “Governo” in quello di “Amministrazione” Tibetana in Esilio. Va rilevato che, secondo molti osservatori e opinionisti di madrelingua tibetana, il termine contestato, “Driktsuk”, è da tradursi con “organizzazione” o “istituzione” e non con “amministrazione”(NdR).

IL TYC: SIA MANTENUTA LA DENOMINAZIONE “GOVERNO TIBETANO IN ESILIO”

Tibetan_Youth_CongressDharamsala, 8 giugno 2011. Nel corso di una conferenza stampa convocata nella giornata di ieri, 7 giugno (nella foto), il Tibetan Youth Congress ha auspicato che il Parlamento tibetano riveda la sua decisione circa il cambiamento della denominazione di “Governo Tibetano in Esilio” in “Organizzazione del Popolo Tibetano”. Il Parlamento aveva deciso in questo senso al termine dei tre giorni della speciale sessione di lavori terminata lo scorso 30 maggio.