Il Partito Comunista cinese si serve dei parlamentari italiani per propagandare la propria narrazione del Tibet

24 novembre 2021. Un recente studio sulle agenzie di influenza del Partito Comunista e del loro modus operandi in Italia ha rivelato i tentativi di Pechino di cooptare parlamentari e politici italiani per propagandare l’idea di un “nuovo Tibet”.

La dettagliata analisi delle attività di ingerenza del Partito destinate ad orientare i politici, la politica e la pubblica opinione italiana ha evidenziato lo sforzo del Dipartimento delle Relazioni Internazionali e degli altri organi di influenza cinesi per assicurarsi, all’interno del parlamento, “un gruppo di partner” favorevoli e propensi ad essere “destinatari della propaganda sul tema Tibet”.

Lo studio, pubblicato congiuntamente da Sinopsis e dal Comitato Globale per lo Stato di Diritto “Marco Pannella” (GCRL), con sede in Italia, e intitolato: “Dirottare il mainstream: le agenzie di influenza del PCC e le loro operazioni nella politica parlamentare e locale italiana”, ha fornito una panoramica dei principali operatori all’interno del Partito: il Dipartimento Relazioni Internazionali (ILD), l’Associazione Cinese per l’Amicizia con l’Estero (CPAFFC), il Consiglio Cinese per la Promozione del Commercio Internazionale (CCPIT), nonché le unità operanti all’interno dei sistemi di propaganda e del fronte unico del Partito collegati alle agenzie di intelligence. Ha evidenziato inoltre i tentativi di cooptare parlamentari, partiti politici e funzionari (nazionali, comunali e provinciali) e le voci più seguite all’interno del pensiero dominante e dei media italiani.

Lo studio in questione – l’influenza del PCC nel parlamento italiano – ha messo in luce le frequenti visite in Tibet, regione peraltro chiusa agli osservatori internazionali indipendenti, di membri dell’Associazione parlamentare di Amicizia con la Cina nota anche come Associazione Amici della Cina. Il rapporto rivela che “le delegazioni italiane hanno visitato le aree tibetane ed è stato loro esplicitamente richiesto di riferire al loro rientro quanto affermato dalla propaganda del partito sul suo governo in Tibet” auspicando che l’Associazione “faccia conoscere a esponenti di vari settori in Italia e in Europa il reale sviluppo del nuovo Tibet”.

Lo studio ha inoltre rivelato che le visite in Tibet dell’Associazione di Amicizia con la Cina risalgono al 2008, anno in cui la Cina represse con la violenza le dimostrazioni pacifiche che esplosero in tutto il Tibet e che, utilizzando politici, lobbisti e consulenti, il PCC esercita la sua influenza per normalizzare il regime totalitario ed espansionistico della Cina.

Il rapporto completo dello studio è disponibile al sito:

https://sinopsis.cz/wp-content/uploads/2021/11/it0.pdf

Fonte: tibet.net