Noto regista e scrittore tibetano arrestato a Xining

regista tibetano29 giugno 2016. Pema Tseden, noto regista e scrittore tibetano, è stato arrestato il 25 giugno al suo arrivo all’aeroporto di Xining, nel Qinghai (Regione Tibetana dell’Amdo). La notizia, diffusa dai social media, è stata confermata dall’Associazione dei Registi Cinesi (FDGC) di cui Pema Tsering è membro.

In seguito alle percosse subite in carcere Pema Tseden è stato ricoverato all’ospedale di Xining il pomeriggio del 27 giugno. Accusava vertigini, dolori al petto e presentava lividi e ferite su tutto il corpo. Non si hanno notizie sulle sue attuali condizioni. Pema, che proveniva da Pechino, è stato arrestato mentre aspettava il suo bagaglio presso il nastro trasportatore. Ammanettato, è stato portato via dalla polizia con l’accusa di “disturbo alla quiete pubblica” ed è stato interrogato per diverse ore nel corso della notte fino all’arresto avvenuto il mattino successivo. Le autorità non hanno fornito alcuna spiegazione ufficiale sulle eventuali leggi o regolamenti violati dall’artista né hanno provveduto a informare i famigliari.

Nato nel 1969 nella Contea di Gade, Regione Tibetana dell’Amdo, e figlio di pastori nomadi, Pema Tseden è uno dei pochi tibetani di alto profilo all’interno della Cina. Ha studiato letteratura tibetana all’Università per le Etnie di Lanzhou, nella provincia del Gansu. Negli anno 2000 ha seguito i corsi di regia presso l’Accademia del Cinema di Pechino. Dal 1991 ha pubblicato oltre cinquanta racconti sia in mandarino sia in tibetano. Ha girato numerosi documentari e film sulla vita e la cultura del Tibet contemporaneo tra i quali “The Silent Holy Stones” (2005), “The Search” (2009), presentato al Film Festival di Locarno, “The Old Dog” (2011)e “Tharlo”(2015). Affascinato in giovane età dai racconti di Gabriel Garcia Marquez e di Mao Yan, i suoi racconti sono noti per il “realismo magico” della scrittura.

Scrive Eleanor-Rosengren, direttore di Free Tibet: “Pema Tseden è molto stimato in Cina ma come ogni altro tibetano rischia di essere trattato brutalmente dalla polizia e di essere considerato un cittadino di seconda classe nel suo stesso paese. La polizia sa che può impunemente picchiare e arrestare i tibetani. Quello che è successo a Pema Tseden può capitare a ogni tibetano in ogni momento e in ogni luogo”.

 

Fonti: Phayul – TriciaKehoe.com – Free Tibet