LHASA: LA POLIZIA CINESE SETACCIA LE ABITAZIONI
Lhasa, 14 marzo 2009. Nella ricorrenza del 14 marzo, primo anniversario della rivolta che lo scorso anno ha infiammato tutto il Tibet, le forze di sicurezza cinesi stanno dando la caccia a “elementi sospetti” compiendo minuziose perquisizioni casa per casa. Il quotidiano South China Morning Post riferisce che, a Lhasa, la polizia ha controllato “ogni albergo, pensione e abitazione”.
PROTESTE IN TIBET, 110 MONACI ARRESTATI
Due giornalisti italiani, dell’Ansa e di Sky Tg24, sono stati fermati dalla polizia per tre ore (http://www.pupia.tv/mondo/notizie/0003028.html)
PECHINO, 9 marzo 2009. Più di 100 monaci del monastero tibetano di An Tuo, nella provincia cinese di Qinghai, sono stati arrestati dopo una manifestazione tenuta in occasione del Capodanno tibetano, celebrato il 25 febbraio.
La notizia è stata riferita da alcuni monaci a due giornalisti italiani, corrispondenti di Ansa e Sky Tg24. I due reporter subito dopo sono stati fermati dalla polizia per tre ore e poi rilasciati. Gli arresti sono stati 109 sui circa 300 monaci che vivono abitualmente nel monastero. I monaci di An Tuo hanno spiegato che domani, cinquantesimo anniversario della rivolta tibetana conclusa con la fuga in India del Dalai Lama, potrebbero verificarsi altre manifestazioni.
PECHINO, 9 marzo 2009. Più di 100 monaci del monastero tibetano di An Tuo, nella provincia cinese di Qinghai, sono stati arrestati dopo una manifestazione tenuta in occasione del Capodanno tibetano, celebrato il 25 febbraio.
La notizia è stata riferita da alcuni monaci a due giornalisti italiani, corrispondenti di Ansa e Sky Tg24. I due reporter subito dopo sono stati fermati dalla polizia per tre ore e poi rilasciati. Gli arresti sono stati 109 sui circa 300 monaci che vivono abitualmente nel monastero. I monaci di An Tuo hanno spiegato che domani, cinquantesimo anniversario della rivolta tibetana conclusa con la fuga in India del Dalai Lama, potrebbero verificarsi altre manifestazioni.
ECCEZIONALI MISURE DI SICUREZZA IN TUTTO IL TIBET. NUOVE PROTESTE E ARRESTI
Dharamsala, 8 marzo 2009. Alla vigilia del 50° anniversario dell’insurrezione tibetana del 1959, le autorità cinesi hanno rafforzato, in tutto il Tibet, i controlli e le misure di sicurezza. Per evitare il ripetersi delle manifestazioni che, lo scorso anno, hanno infiammato l’intero paese, il governo di Pechino ha fatto affluire nuove truppe sia nella regione autonoma sia nelle circostanti aree abitate da popolazioni di etnia tibetana.
PREMIER TIBETANO IN ESILIO: CRESCE LA TENSIONE IN TIBET, IL DALAI LAMA E’ PREOCCUPATO
Dharamsala, 3 marzo 2009 (AsiaNews). Il premier del governo tibetano in esilio Samdhong Rinpoche denuncia ad AsiaNews che la tensione in Tibet è alta per le continue provocazioni delle autorità cinesi. “Il Dalai Lama è molto preoccupato… Noi abbiamo più volte chiesto alla popolazione del Tibet di non fare proteste, per le quali la Cina potrebbe compiere uccisioni o arresti arbitrari”. Ma dal Tibet giungono notizie sempre più gravi.
TIBET: UN MONACO SI AUTOIMMOLA DANDOSI FUOCO. LA POLIZIA GLI SPARA
Hong Kong, 27 febbraio 2009. Lhadon Tethong, direttore esecutivo di Students for a Free Tibet, in una drammatica corrispondenza da Hong Kong conferma la notizia, trapelata in mattinata, che la polizia cinese ha sparato a un monaco tibetano che si era dato fuoco autoimmolandosi in segno di protesta.