IL TIBET DELLE “BUGIE DI PECHINO” RIAPRE AI TURISTI STRANIERI

Dharamsala, 6 aprile 2009 (AsiaNews). La Cina ha “riaperto” il Tibet ai turisti stranieri. Ma Samdhong Rinpoche, premier del governo tibetano in esilio, critica le tante bugie di Pechino sulla regione e parla del genocidio culturale in atto.
Il 4 aprile un gruppo di undici turisti tedeschi è arrivato a Lhasa con un viaggio organizzato che li porterà a visitare le maggiori bellezze naturali del Paese. A febbraio e marzo, in occasione delle ricorrenze delle rivolte anticinesi in Tibet, la zona, insieme alle regioni tibetane del Qinghai, Gansu e Sichuan, è stata proibita ai turisti stranieri per “proteggerli”. L’intera area è stata per due mesi occupata da decine di migliaia di soldati e sotto una legge marziale di fatto.

UN MONACO TIBETANO PICCHIATO A MORTE

phuntsokDharamsala, 31 marzo 2009. (AsiaNews/RFA) – Nel Tibet occupato, la polizia cinese ha picchiato a morte un monaco e continua ad arrestare molti tibetani per stroncare ogni minima protesta.
Fonti locali hanno raccontato al Tibetan Centre for Human Rights and Democracy che il 25 marzo Phuntsok Rabten, 27 anni (nella foto), del monastero nella contea di Drango, prefettura di Kardze, ha distribuito volantini invitando i contadini a non coltivare la terra per protesta contro la persecuzione cinese e a pregare per i tibetani uccisi nelle proteste del 2008.