IL DALAI LAMA IN ARUNACHAL PRADESH: DURO ATTACCO DELLA CINA ALL’INDIA

Tawang 9 novembre 2009. Accolto da migliaia di fedeli il Dalai Lama è arrivato al monastero di Tawang (nelle immagini i monaci e i devoti davanti al monastero), nella parte nord orientale dello stato dell’Arunachal Pradesh. Rivolgendosi a una folla di oltre trentamila persone, molte in attesa da giorni nello spiazzo antistante al monastero, il leader tibetano, al suo arrivo e prima di iniziare il ciclo degli insegnamenti buddhisti, ha ribadito il carattere “non politico” della sua visita. “Ovunque io vada, per la Cina è ormai una consuetudine montare delle campagne contro la mia persona” – ha dichiarato. “L’accusa mossa nei miei confronti dal governo comunista cinese di incoraggiare un movimento separatista è del tutto priva di fondamento”.

IL DALAI LAMA: NON CHIEDO L’INDIPENDENZA

Dalai Lama nov.2009Matsuyama, 3 novembre 2009. “Non chiedo l’indipendenza per il Tibet, chiedo sono una genuina autonomia così come è contemplata nella costituzione della Repubblica Popolare cinese”. Queste, ancora una volta, le parole del Dalai Lama, in risposta alla domanda di un giornalista, al suo arrivo a Matsuyama, la principale città dell’isola di Shikoku, in Giappone. Ha inoltre definito “segnali incoraggianti” le critiche alla politica cinese in Tibet espresse nel corso dell’ultimo anno da studiosi e intellettuali cinesi.

TIBET: ALLARME PER I MUTAMENTI CLIMATICI

New York, 30 ottobre 2009. Il rapido sciogliersi dei ghiacciai e le piogge a carattere alluvionale stanno mettendo a rischio la vita e le risorse della popolazione tibetana. È quanto affermano nell’articolo “Melting Mountains”, apparso sul New York Times, Ajay Chhibber e Andreas Schild, rispettivamente assistente segretario generale del Programma allo Sviluppo delle Nazioni Unite e direttore del Centro Internazionale per lo Sviluppo delle aree montane.

LHASA: FUCILATI TRE PRIGIONIERI POLITICI

Dharamsala, 21 ottobre 2009. Il movimento GuChumSum, l’organizzazione degli ex prigionieri politici con sede a Dharamsala, ha dichiarato di aver appreso da fonti attendibili che alle ore 11.00 (ora di Pechino) della giornata odierna sono stati fucilati a Lhasa tre tibetani accusati di aver preso parte alle proteste avvenute nel marzo 2008 nella capitale del Tibet.
Il movimento GuChumSum ritiene che uno dei prigionieri uccisi sia Lobsang Tenzin, un tibetano di Lhasa. Gli altri due potrebbero rispettivamente essere una donna della Contea di Nyemo, nelle vicinanze di Lhasa, e un uomo residente nella Contea di Ngaba, nell’Amdo.