IL DALAI LAMA: NON CHIEDO L’INDIPENDENZA

Dalai Lama nov.2009Matsuyama, 3 novembre 2009. “Non chiedo l’indipendenza per il Tibet, chiedo sono una genuina autonomia così come è contemplata nella costituzione della Repubblica Popolare cinese”. Queste, ancora una volta, le parole del Dalai Lama, in risposta alla domanda di un giornalista, al suo arrivo a Matsuyama, la principale città dell’isola di Shikoku, in Giappone. Ha inoltre definito “segnali incoraggianti” le critiche alla politica cinese in Tibet espresse nel corso dell’ultimo anno da studiosi e intellettuali cinesi.

TIBET: ALLARME PER I MUTAMENTI CLIMATICI

New York, 30 ottobre 2009. Il rapido sciogliersi dei ghiacciai e le piogge a carattere alluvionale stanno mettendo a rischio la vita e le risorse della popolazione tibetana. È quanto affermano nell’articolo “Melting Mountains”, apparso sul New York Times, Ajay Chhibber e Andreas Schild, rispettivamente assistente segretario generale del Programma allo Sviluppo delle Nazioni Unite e direttore del Centro Internazionale per lo Sviluppo delle aree montane.

LHASA: FUCILATI TRE PRIGIONIERI POLITICI

Dharamsala, 21 ottobre 2009. Il movimento GuChumSum, l’organizzazione degli ex prigionieri politici con sede a Dharamsala, ha dichiarato di aver appreso da fonti attendibili che alle ore 11.00 (ora di Pechino) della giornata odierna sono stati fucilati a Lhasa tre tibetani accusati di aver preso parte alle proteste avvenute nel marzo 2008 nella capitale del Tibet.
Il movimento GuChumSum ritiene che uno dei prigionieri uccisi sia Lobsang Tenzin, un tibetano di Lhasa. Gli altri due potrebbero rispettivamente essere una donna della Contea di Nyemo, nelle vicinanze di Lhasa, e un uomo residente nella Contea di Ngaba, nell’Amdo.

PECHINO: TRE NUOVE CONDIZIONI PER LA PROSECUZIONE DEI COLLOQUI SINO-TIBETANI

19 ottobre 2009. Il 22 settembre 2009, una giornalista del quotidiano tedesco online Focus ha intervistato Zhu Weigun, vice ministro del Dipartimento del Fronte Unito per il Lavoro (UFWD) del Partito Comunista Cinese, sulla questione del Tibet e la persona del Dalai Lama.
Nel corso dell’intervista, Zhu ha affermato che la prosecuzione del dialogo sino-tibetano è subordinata a tre nuove condizioni. Nell’ordine, il governo tibetano deve rendere conto delle ragioni per le quali lo scorso anno ha deciso di rinviare i colloqui; in secondo luogo, deve rivedere le  linee di condotta alle quali la Cina si oppone fermamente; infine, per consentire la prosecuzione di rapporti amichevoli tra la Cina e le altre nazioni, il Dalai Lama deve porre fine ai suoi viaggi all’estero.