LIBERATO L’ARTISTA DISSIDENTE AI WEIWEI

Ai_WeiweiPechino, 23 giugno 2011. Dopo ottantuno giorni di carcere, l’artista dissidente cinese Ai Weiwei è stato liberato su cauzione. Ne ha dato notizia il 22 giugno l’agenzia ufficiale di stampa Xinhua, aggiungendo che Weiwei è stato rilasciato per aver confessato le sue colpe ed essersi offerto di ripagare le tasse che avrebbe evaso. Il suo rilascio sembra sia dovuto anche alle sue precarie condizioni di salute. Secondo la Xinhua, una compagnia controllata da Weiwei, la Beijing Fake Cultural Development, avrebbe “evaso un’enorme quantità di tasse e avrebbe distrutto i documenti contabili”.

TIBET: PROSEGUONO LE PROTESTE. PECHINO RESPINGE LE ACCUSE DI VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI

Dharamsala, 20 giugno 2011. Il 17 giugno le autorità cinesi hanno arrestato due monaci del monastero di Khangmar, a Kardze (Tibet orientale). Come riferisce Tibet Net, i due religiosi, Rinchen Gyatso e Lama Tsering, percorrevano le strade della città gridando slogan inneggianti alla lunga vita del Dalai Lama, all’indipendenza del Tibet. Chiedevano inoltre che fosse invitato a visitare il Tibet il nuovo Kalon Tripa, Lobsang Sangay, e che fosse garantito il rispetto dei diritti umani.

TIBET: DEMOLITA LA CASA DEL 13° DALAI LAMA. DAL 1° LUGLIO IL PAESE CHIUSO AI TURISTI E AI TIBETANI DELLE PROVINCE

casa_13_D.LDharamsala, 16 giugno 2011. Nonostante gli appelli affinché fosse risparmiata in quanto luogo di interesse storico, le autorità cinesi hanno raso al suolo la centenaria abitazione del 13° Dalai Lama. La casa del predecessore dell’attuale reincarnazione era ubicata nella zona sud della capitale tibetana, nelle vicinanze del fiume Kyichu, un’area sotto il controllo del Centro Militare di Lhasa.

NUOVI ARRESTI E PROTESTE IN TIBET

protesta_Kham_2010Dharamsala, 12 giugno 2011. Il 10 giugno, verso mezzogiorno, un monaco appartenente al monastero Tsetsang di Kardze è stato arrestato da un gruppo di funzionari dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza dopo una pacifica protesta nella strada principale della città. Tutto si è consumato nel giro di un paio di minuti durante i quali il monaco ha gridato “Lunga vita al Dalai Lama” e ha chiesto la liberazione di alcuni prigionieri politici.