In un nuovo rapporto le prove dei piani della Cina per intromettersi nella ricerca della prossima reincarnazione del Dalai Lama

5 ottobre 2022. E’ stato presentato a Ginevra un rapporto che rivela come la Cina intende interferire nella ricerca della prossima reincarnazione del Dalai Lama.

Il 3 ottobre, a Ginevra, nella cornice della 51° Sessione del Consiglio per i Diritti Umani, è stato reso pubblico un approfondito rapporto di 30 pagine intitolato  “Tibet, the Dalai Lama, and the Geopolitics of Reincarnation”.

Alla presentazione del documento hanno preso parte Uzra Zeya, Coordinatrice Speciale USA per la Questione Tibetana, Fiona Bruce, Inviata Speciale del Regno Unito per la Libertà Religiosa e di Pensiero e Michèle Taylor, ambasciatrice USA presso il Consiglio per i Diritti Umani.

Pubblicato a cura di Tibet Justice Center e di International Tibet Network, il rapporto produce due nuovissimi documenti, finora mai resi noti, che attestano la strategia di Pechino per controllare non solo l’identità religiosa del popolo tibetano ma anche la stessa comunità internazionale, una strategia destinata “a garantire l’autorità cinese in Tibet e ad espanderne l’influenza all’interno dell’intero universo buddhista nel mondo”. La Cina considera la questione della reincarnazione del XIV Dalai Lama un’occasione “storica” e “strategica” per porre fine al sostegno che la comunità internazionale riserva al Tibet.

In uno dei documenti si afferma infatti che la dipartita del Dalai Lama offre alla Cina l’opportunità, nel “post Dalai-era”, “di uscire da una situazione di passività” nel discutere sul Tibet”. In un secondo scritto la questione della successione viene definita “inevitabile” ma allo stesso tempo “un’opportunità”, pur riconoscendo che “le forze ostili occidentali si adopereranno con maggior fervore attorno alla ‘questione tibetana’ e il loro peso difficilmente diminuirà a causa della fine dell’epoca del Dalai Lama”.

Alla luce dell’ateismo professato dal governo cinese, Pechino avrebbe potuto tentare di abolire completamente l’istituzione del Dalai Lama. Ha tuttavia preferito adottare una strategia che le consenta di esercitare un controllo sull’intero sistema delle reincarnazioni allo stesso tempo affermando essere sua prerogativa il riconoscimento del prossimo Dalai Lama.

L’intero rapporto, in lingua inglese, al sito:https://tibetnetwork.org/geopoliticsoftibetsreincarnation

Fonte: TSG-L