Dharamsala: a rischio la sessione di settembre del nuovo Parlamento Tibetano in Esilio

2 settembre 2021. I lavori del 17° Parlamento Tibetano in Esilio sono in una fase di stallo a causa della mancata nomina del presidente e vicepresidente dell’importante assemblea politica.

A distanza di undici settimane dalla data della cerimonia del giuramento dei nuovi eletti che avrebbe dovuto tenersi lo scorso 8 giugno, il Parlamento non è ancora operativo ed è a rischio la sessione di settembre, una delle due riunioni annuali in cui l’assemblea è chiamata a legiferare.

Riferisce il sito di informazione tibetano Phayul che il giorno 8 giugno 21 parlamentari giurarono di fronte al presidente pro-tempore Dawa Tsering, il deputato più a lungo in carica e designato dal capo della Commissione Giustizia Sonam Norbu Dagpo in accordo con l’articolo 47 della carta costituzionale. Gli altri 22 parlamentari, non riconoscendo il presidente pro-tempore e ricusando la rielezione di alcuni giudici della Commissione Giustizia, giurarono di fronte alla Costituzione e a un ritratto del Dalai Lama. Essendo venuta meno la maggioranza dei due terzi prevista dalla Commissione Elettorale, il presidente pro-tempore Dawa Tsering si trovò costretto a chiudere la sessione. Inutili finora gli appelli rivolti ai nuovi eletti dalle più importanti organizzazioni non governative tibetane per una rapida soluzione della crisi. Anche il Dipartimento di Stato americano in una lettera inviata il 24 agosto a Tsewang Ngodup, segretario del Parlamento Tibetano in Esilio, ha ricordato il poco tempo rimasto nell’imminenza della sessione di settembre e il rischio che lo stallo in atto possa pregiudicare la fiducia che la diaspora tibetana e la comunità internazionale ripongono nell’Amministrazione Centrale Tibetana e nel Parlamento in Esilio.

Il 2 settembre, in occasione della 61° Giornata della Democrazia Tibetana, il presidente eletto Penpa Tsering (nella foto durante il suo intervento) ha esortato i parlamentari a risolvere la crisi in corso e ad assumere la responsabilità del loro ruolo in nome del superiore interesse della causa. “Se, per la loro intransigenza questo impasse continuerà, assisteremo al collasso dell’Amministrazione Tibetana”, ha tra l’altro dichiarato Penpa Tsering aggiungendo che “il governo cinese sta sfruttando la situazione diffondendo falsità all’interno del Tibet, creando divisioni all’interno della comunità tibetana e causando preoccupazione ai governi, ai parlamentari e ai sostenitori del Tibet”. “I tibetani all’interno del Tibet hanno fatto sapere che se il problema non sarà immediatamente risolto rinunceranno a battersi per la causa”, ha concluso il neo eletto presidente.

Fonte: phayul.com