USA: presentata al Congresso nuova proposta di legge che rivede e rafforza la politica americana sul Tibet

New bill18 settembre 2019. Il 13 settembre è stata presentata al Congresso USA una nuova proposta di legge che prevede, tra l’altro, sanzioni contro i funzionari statali cinesi che interferiranno nella selezione del prossimo Dalai Lama.

Il bipartisan Tibetan Policy Act 2019, presentato al Congresso dai senatori James McGovern (Democratico) e Marco Rubio (Repubblicano) e denominato “H.R.4331 – To modify and reauthorize the Tibetan Policy Act of 2002, and for other purposes” , modifica e rafforza il Tibetan Policy Act del 2002 e, se approvato, invierà alla Cina un forte segnale sulla posizione degli Stati Uniti nei confronti del Tibet in quanto affronta il problema della libertà religiosa del popolo tibetano, dei rapporti diplomatici tra USA e Cina e della protezione dell’ ecosistema tibetano .

In materia religiosa la legge, se approvata, definirà la linea politica ufficiale degli USA circa la successione o la reincarnazione del Dalai Lama e di altri leader religiosi in quanto il testo afferma trattarsi di argomenti dottrinali e quindi di esclusiva competenza della comunità buddista tibetana. Il Policy Act 2019 prevede inoltre sanzioni, quali la confisca dei beni e il divieto di ingresso negli Stati Uniti, nei confronti dei funzionari statali cinesi che interferiranno nel processo di identificazione del futuro Dalai Lama. Il Coordinatore Speciale per la questione tibetana presso il Dipartimento di Stato dovrà muoversi a livello internazionale per dare vita a coalizioni in grado di opporsi ad ogni tentativo di interferenza cinese nella successione del leader religioso tibetano.

Queste le parole di Matteo Mecacci, presidente di International Campaign for Tibet: “Da molti anni il Partito Comunista Cinese ha adottato un piano strategico a lungo termine con l’intento di assicurarsi il controllo sull’identificazione della futura reincarnazione del Dalai Lama e di conseguenza cercare di legittimare il suo governo in Tibet e di esercitare la sua influenza sui praticanti buddisti di tutto il mondo. La nuova proposta di legge riconosce che quello della successione all’attuale Dalai Lama è per i tibetani un argomento fondamentale, un test di prima importanza in materia di rispetto della libertà religiosa a livello mondiale e, di conseguenza, cruciale per l’interesse nazionale degli Stati Uniti”.

A livello diplomatico, il testo presentato al Congresso afferma che il Segretario di Stato “non autorizzerà l’apertura di nuovi consolati cinesi in territorio statunitense fino a quando non sarà istituito un consolato americano a Lhasa, in Tibet”. Infine, in materia ambientale, alla luce dell’importanza del Tibet come territorio fonte di risorse idriche per oltre un miliardo di persone che vivono nei vicini paesi asiatici e della sua stretta connessione al problema della stabilità del clima, il progetto di legge chiede al Segretario di Stato di adoperarsi perché sia previsto un piano regionale a garanzia della sicurezza del sistema idrico e sia avviato un progetto di collaborazione con la Cina e altre istituzioni internazionali al fine di monitorare la situazione dell’ambiente sull’altopiano tibetano.

Conclude Matteo Mecacci: “Una rapida approvazione del progetto di legge da parte del Congresso farà capire al governo cinese che il Tibet è considerato dagli Stati Uniti argomento di interesse e sicurezza nazionale e che solo una soluzione politica in grado di garantire ai tibetani una genuina autonomia potrà risolvere un conflitto ormai ultradecennale”.

Fonti: Phayul – savetibet.org