Protesta alla Fenice per l’apertura dell’anno del turismo cinese: “Vicini al dolore del Tibet”

19 gennaio 2018

Proteste dell’associazione Italia-Tibet al teatro La Fenice di Venezia contro la Cina

Una dimostrazione davanti al teatro La Fenice con cartelli e volantini per mostrare vicinanza al popolo tibetano: è l’iniziativa realizzata giovedì sera da alcuni attivisti dell’associazione Italia-Tibet insieme ad altre associazioni. Nel mirino c’è il governo di Pechino nei giorni in cui a Venezia si celebra l’anno del turismo Europa-Cina, e in particolare in occasione della serata di gala in onore della cultura cinese organizzata nel teatro veneziano. “Abbiamo voluto far sentire il grido di dolore del popolo tibetano – spiegano le organizzatrici della protesta – Abbiano manifestato davanti al teatro, all’arrivo degli invitati, esponendo la bandiera tibetana e cartelli inneggianti alla libertà del Tibet e distribuendo volantini”.

“Nuovi attacchi al Tibet sono in corso”

“Siamo felici che il turismo cinese cresca in Europa – precisano – La cultura cinese è antica ed è stata nei secoli molto importante dal punto di vista filosofico, scientifico, spirituale. Invece la cultura della Cina di oggi è una cultura di sopraffazione, di violenza, di inquinamento, di espansione”. Secondo gli attivisti, “qualche settimana fa la ‘cultura’ cinese ha organizzato in uno stadio un processo pubblico che si è concluso con diverse decine di condanne a morte”. Mentre “il 20 luglio dello scorso anno i bulldozer dell’esercito della Repubblica Popolare Cinese hanno iniziato la distruzione dell’Accademia Buddhista di Larung Gar”. “Larung Gar è di nuovo sotto l’attacco brutale delle autorità cinesi – ricordano – Migliaia di monache e monaci sono già stati cacciati e molti deportati con la forza”.

“Oltraggio nel silenzio dei media”

La comunità tibetana in Italia, l’associazione Italia-Tibet, l’associazione Donne Tibetane in Italia e tutte le associazioni aderenti “denunciano con indignazione il continuo oltraggio al popolo tibetano e alla sua cultura e il silenzio complice e vergognoso dei governi e di molti media, impassibili di fronte a questo dramma senza fine”.

VENEZIATODAY

19 gennaio 2018

Cina, vertice con sgarbo a Venezia: non si presenta alcun ministro italiano

Fossero poco sensibili all’etichetta, potrebbero anche sorvolare. Ma i cinesi sono attentissimi al galateo. Soprattutto quello istituzionale. E quel che è successo ieri a Palazzo Ducale a Venezia, all’inaugurazione dell’Anno del Turismo 2018 Europa-Cina, rischia di finire negli annali degli incidenti diplomatici. Uno sgarbo che comincia con una defezione (il premier Paolo Gentiloni), che continua con una seconda defezione (l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri Federica Mogherini), poi con una terza (il ministro Dario Franceschini), fino all’affronto finale: l’improvviso forfait del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che solo pochi istanti prima dell’inizio della cerimonia ha comunicato di non poter partecipare. «Ammalato», è stato detto. Forse stava male per venire a Venezia, ma non così male per stare a Roma, nella sede di Forza Italia, a trovare un’intesa con gli alleati della Quarta Gamba.

È così che Qi Xuchun – che viene presentato come vicepresidente del Congresso nazionale dei rappresentanti del Popolo (il loro Parlamento) e vice primo ministro della Repubblica Popolare cinese – evidentemente risentito, alla fine della cerimonia ha alzato i tacchi. Niente foto di rito. E niente pranzo ufficiale. E la foto di gruppo come avviene al termine di ogni summit? Niente foto. E la firma del protocollo Italia-Cina per valorizzare non solo le grandi città ma anche i siti Unesco e le aree rurali italiane? «È stato firmato», assicura il sottosegretario Dorina Bianchi, anche se a sentire gli spifferi del Ducale pure quello stava saltando…

Di Alda Vanzan

ilgazzettino.it