DELHI: CONCLUSO IL MEETING DEI GRUPPI A SOSTEGNO DEL TIBET

New Delhi, 1 dicembre 2008. È terminato oggi il raduno straordinario dei gruppi di sostegno al Tibet convocati su invito del Dalai Lama per discutere sugli esiti della recente assemblea generale dei tibetani in esilio, svoltasi a Dharamsala dal 16 al 22 novembre, e per esprimere le loro strategie e punti di vista. Il meeting, organizzato nel complesso di Gurgaon, nelle vicinanze di New Delhi, dal coordinamento dei Tibet Support Group indiani, si è svolto dal 29 novembre al 1° dicembre 2008 e ha visto la partecipazione di oltre cento delegati in rappresentanza di trenta paesi. L’Associazione Italia-Tibet era rappresentata dalla consigliera Marilia Bellaterra.All’apertura dei lavori, iniziati con un minuto di silenzio in memoria dei caduti in Tibet e delle vittime del recente attacco terroristico a Mumbai, erano presenti il Primo Ministro tibetano Samdhong Rinpoche e il Presidente del Parlamento tibetano in esilio Karma Chopel. Il Dalai Lama, in un suo messaggio, ha esortato i sostenitori della causa tibetana a “fornire alla leadership eletta suggerimenti sui passi da intraprendere per la realizzazione delle aspirazioni fondamentali del popolo tibetano”.

I delegati hanno espresso il loro rammarico per la linea dura adottata dal governo cinese nei confronti del Dalai Lama e per l’assenza di qualsiasi progresso nei colloqui con i rappresentanti di Pechino. Nel corso di un acceso e intenso dibattito, molti partecipanti si sono espressi a favore dell’abbandono della politica della Via di Mezzo nel caso in cui, in tempi brevi, la situazione non migliori in modo rilevante e la Cina non dimostri di impegnarsi in modo sincero nel processo di dialogo.
I delegati hanno riaffermato la propria determinazione a dare la massima priorità alla volontà e alle esigenze dei tibetani all’interno del Tibet. Hanno espresso la più sentita ammirazione per il coraggio con il quale, dallo scorso mese di marzo, i tibetani hanno portato avanti la loro pacifica lotta di resistenza. I partecipanti al meeting si sono inoltre detti profondamente preoccupati per le continue sofferenze del popolo del Tibet, di fatto sotto la legge marziale, e hanno manifestato la propria solidarietà ai prigionieri politici, alle loro famiglie e alle centinaia di scomparsi.

Il meeting ha particolarmente apprezzato la recente assemblea dei tibetani in esilio, forum democratico di discussione e confronto, e ha auspicato il ripetersi di incontri di questo tipo allo scopo di rafforzare le istituzioni tibetane e dare voce alla società civile in esilio.
I gruppi di sostegno al Tibet hanno riaffermato di riconoscere il Dalai Lama e il Governo Tibetano in Esilio come rappresentanti legittimi del popolo tibetano e hanno convenuto sull’importanza che sia preservata l’istituzione del Dalai Lama, leader di milioni di buddisti nel mondo.
Particolare enfasi è stata posta sulla necessità di individuare strategie atte a contrastare il diffondersi di prese di posizione antitibetane e l’insorgere del nazionalismo cinese, a seguito delle false o distorte informazioni fornite dal governo di Pechino sulla situazione esistente in Tibet.

(Dal comunicato rilasciato dal coordinamento dei Gruppi per il Tibet – India).