Appello per la liberazione di Tenzin Delek Rinpoche

 LA NOSTRA SOLIDARIETÀ A TENZIN DELEK E AI TIBETANI CHE SI SONO MOBILITATI PER LA REVISIONE DELLA SENTENZA!

La decisione del governo cinese di commutare la sentenza di morte pronunciata nei confronti di Tenzin Delek Rinpoche nel carcere a vita è stata indubbiamente una vittoria per i tibetani e per le migliaia di persone che, in tutto il mondo, si sono adoperate per salvargli la vita. E’ la prova concreta dell’efficacia della pressione internazionale e la dimostrazione di ciò che possiamo ottenere se ci attiviamo congiuntamente e in grande numero.

Tenzin Delek Rinpoche rimane tuttavia un prigioniero politico, condannato a languire a vita nelle carceri cinesi. Al termine del processo d’appello, Tenzin Delek Rinpoche è stato condannato al carcere a vita. Trasferito dal carcere di Chuandong a quello di Mianyang (nella provincia del Sichuan), sappiamo che le sue condizioni di salute non sono buone: soffre di alta pressione e, a causa delle torture cui è stato sottoposto prima del processo, ha problemi cardiaci e polmonari. Continua a proclamare la sua innocenza.  

Nel giugno 2009, a un compaesano che gli faceva visita in prigione, Tenzin Delek Rinpoche disse: “Non sono colpevole, chiedete giustizia, chiamate tutti e fate il possibile perché la sentenza sia cambiata”.

paginaIn segno di aiuto, 40.000 tibetani appartenenti alla comunità di Tenzin, firmarono una petizione (molte firme consistevano nell’impronta del pollice) in cui si chiedeva giustizia per il loro leader. Questa una pagina della petizione.

 

In segno di solidarietà con Tenzin Delek e i tibetani che per lui hanno manifestato lo scorso mese di dicembre in tutta l’area di Lithang, vi chiediamo di firmare la petizione on line al sito:

Accanto alla vostra firma comparirà l’impronta di un pollice, come nella petizione dei tibetani.

Guarda il video:
http://vimeo.com/11527575

La petizione sarà inviata a Zhou Yongkang (nella foto), uno dei massimi dirigenti del Partito Comunista. Nel 2002, Zhu era Segretario del Partito nella provincia del Sichuan, dove Tenzin Delek era detenuto. Attualmente ricopre la carica di Segretario del Comitato Centrale per le Politiche Legali, il principale organo della Repubblica Popolare Cinese di supervisione nell’applicazione della legge.

zhangLa campagna, lanciata a livello internazionale, ha come obiettivo la raccolta di 40.000 firme entro il 10 marzo 2010.

Altre azioni:

1) Scrivete al Liu Qibao, segretario del Partito della Regione del Sichuan per chiedere la sua liberazione.

 

2) Scrivete al nostro Ministro degli Esteri, on. Franco Frattini

 

Note biografiche

Nato a Litang, nel Sichuan, nel 1950, Tenzin Delek è stato protagonista, nella sua provincia, di battaglie ambientaliste, sociali e religiose. Dal 1982 al 1987 visse in India, dove studiò sotto la supervisione del Dalai Lama, il leader tibetano in esilio dal 1951. Dal suo maestro venne riconosciuto come “tulku”, ovvero lama reincarnato. Tornato in Cina nel 1987, Tenzin Delek fondò monasteri, ospedali, scuole e orfanotrofi ma i suoi rapporti con le autorità cinesi si guastarono nel 1993, quando si oppose ai tentativi di disboscamento attuati dal governo nelle aree tibetane. Arrestato nell’aprile 2002 con un altro monaco, Lobsang Dhondup, 28 anni, i due vennero accusati dell’attentato avvenuto agli inizi di quello stesso mese nella piazza principale di Chengdu, capoluogo della provincia del Sichuan. I due monaci furono entrambi condannati a morte il 2 dicembre 2002 ma il 26 gennaio 2003 la sentenza venne eseguita solo per Lobsang Dhondup; Tenzin Delek si vide sospendere la condanna per due anni. Nel gennaio 2005, a seguito delle fortissime pressioni internazionali, la condanna a morte è stata commutata nel carcere a vita.